ovvero, atteggiamento scientifico verso atteggiamento dogmatico.
Prima di indagare in modo sinottico l’agire dei due metodi, è utile presentarli separatamente, in modo quanto più oggettivo mi sarà possibile.
Questo è il modo di porsi di chi si Fida, ha cioè Fede, in una data affermazione sulla natura dell’uomo, del divino, di medico, ma anche riguardo a questioni puramente scientifiche, e rigetta ogni controprova come un attacco personale, a volte affermando che il pensiero contrario sia assolutamente sbagliato, dando un senso di assolutismo alla propria verità(a volte vale più per gli scienziati che per i religiosi!!), altre invece accettano teorie opposte in virtù di un relativismo assoluto, affermando che non esista una verità fondante, ma piuttosto che essa si adatti ad ognuno di noi, generando un “Tu credi in quello che per te funziona, io credo in quello che funziona per me”.
Chi, tuttavia, non si lascia macchiare da uno scientismo assoluto, ha in genere una mente molto aperta a nuove idee e soluzioni, ed è capace di rigettare in toto le sue convinzioni a fronte di prove evidenti dei suoi errori. Lo Scienziato, o almeno chi lo è nel suo modo di pensare, è colui che spesso si batte in prima linea per cercare i punti deboli del suo ragionamento, negarlo, e cercare in questo modo di dare una struttura più solida alle sue affermazioni.
Quali possono essere ora i vantaggi e gli svantaggi dei due modi di porsi nei confronti dell’universo?
Non nego che propendo sicuramente per l’atteggiamento scientifico, ma ancora una volta sono a dover mettere in guardia il lettore dagli Scientisti. Gli scientisti spesso si comportano da veri Dogmatici, in quanto affermano che la verità assoluta del mondo stia nelle risposte che il metodo scientifico può dare a noi. Senza possibilità di cambiare idea. Se Dio in persona si presentasse loro, probabilmente, continuerebbero a non crederci.
Credo che manchi profondamente, in questo modo di pensare, la capacità di stupirsi!
L’atteggiamento dogmatico, viceversa, porta spesso a cadere in inganni ben costruiti, da parte di chi sfruttando la suscettibilità di alcuni individui, crea superstizioni ad hoc, e difficilmente salvo una “conversione spontanea” esse riescono ad essere sradicate da un dogmatico. A tal proposito sono stati fatti degli studi che mostrano come una persona profondamente superstiziosa, o dogmatica, di fronte a prove oggettive che la sua credenza è sbagliata, tende ad associare a questo evento una prova del fatto che la sua superstizione sia sensata, giustificata, dai numerosi attacchi che vi si muovono contro.
Altri studi invece (si possono trovare dei link a fine articolo) mostrano come l’autosuggestione di alcuni soggetti porti loro, inconsciamente, ad impegnarsi di più per ottenere un risultato migliore.
La conseguenza di questi successi, che ha come spiegazione il maggior impegno con cui inconsciamente ci si applica, porta a rafforzare la convinzione che la superstizione funzioni e di conseguenza si registrano a seguito di atteggiamenti scaramantici dei risultati migliori nelle attività studiate.
A tal proposito vi rimanderei all’articolo ”La superstizione dei Piccioni”, decisamente illuminante.
Di fronte ad una sfida, l’atteggiamento scientifico porta lo scienziato a prepararsi in maniera adeguata, allenando mente e corpo, a seconda della sfida che esso deve sostenere.
Questo atteggiamento porta, al di là delle capacità del singolo, ad essere più consapevoli dell’atto che si sta compiendo.
Ecco allora il vantaggio di pensiero Scientifico: la consapevolezza. O quantomeno la ricerca di essa nelle azioni quotidiane.
Keep your finger cross
http://soco.uni-koeln.de/files/PsychS21_7.pdf
http://rationalwiki.org/wiki/Skinner_box